il focus sono gli ALTRI
- Dominga Ciavarella
- 21 feb 2016
- Tempo di lettura: 4 min
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Il focus sono gli altri.

Mettere la tua energia e interesse in un'altra persona fa di te un grande comunicatore.L'inglese Raymond Mortimer ha descritto una volta l'arte della conversazione come una partita di tennis,dove ogni battuta viene replicata l'un l'altro di volta in volta con approcci diversi,mentre a volte si assiste ad una partita di golf dove ognuno spinge la propria palla.
Si deve imparare ad ascoltare l'altro coi suoi punti di vista,le sue mille storie,il come si può comprendere ciò che l'altro ci comunica,il suo pensiero e la sua persona.Come mi rendo conto di aver realmente ascoltato l'altro?Solo quando ho creato una connessione.Bisogna fare domande e attendere di aver compreso pienamente la risposta,domandare ci rende gioiosi nella scoperta delle storie altrui.
Brian Miller_giocoliere e speaker ci domanda come possiamo comunicare qualcosa se il nostro interlocutore non conosce il nostro modo di comunicare.Ogni sforzo dovrebbe tendere a trasferire a lui il meccanismo della mia comunicazione,rompendo i miei schemi tradizionali per svelare il mio reale pensiero,senza giri di parole,ma centrando il mio punto di vista,le mie emozioni in quello che faccio,così ogni parte del mio lavoro sarà impegnata a interagire con l'altro,il mio pensiero con-vers-ato(vissuto insieme)all'altro.Solo se l'altro è stato pienamente compreso avrò creato una connessione.
Quali sono le tre domande che possono interessare il mio interlocutore al mio prodotto?Cos'è ciò che può far parlare,vedere,odorare,toccare il mio prodotto?
Esempi:Cosa farebbe lei se avesse tra le mai il mio prodotto…?Quali emozioni proverebbe utilizzando questo o quest'altro..?Quale significativo contributo vorrebbe da un prodotto come questo?
Parlare del prodotto come se fosse possibile trasmetterne il senso tattile,odoroso,sensoriale:il principio di tutto è il suo sentire,il come posso far sentire,esperienziare il mio prodotto.Successivamente c'è da porsi ancora la domanda: come posso catturare il mio cliente in soli 60”?Il tempo così breve per “agganciare”qualcuno e renderlo interessato al mio messaggio è così breve che la risposta è “intrigarlo”.
Sam Horne,trainer internazionale,ci invita quindi a chiederci cosa possiamo domandare al cliente per incuriosirlo a tal punto che quei 60” diventino un arco di tempo più allargato per la nostra conversazione.Le soluzioni sono tante quante le nostre possibilità di immaginare,di raccontare una storia o domandare potentemente qualcosa che catturi l'attenzione.La mia risposta è l'energia,non c'è domanda che possa garantirmi un successo simile,ma tutti noi possediamo un'abilità che è l'energia con cui si può interagire tra noi,la solarità e la positività che sono le virtù che una personalità può preservare e innaffiare ogni giorno per continuare a raccontare;ancor prima della domanda c'è il mio interesse verso l'altro.
Ci sarebbe una risorsa fondamentale a nostro vantaggio che è la gratitudine.Lo speaker e comunicatore Oscar di Montigny afferma che “un cliente grato sarà sempre un cliente saldo”,a prova del fatto che ogni vissuto emotivo cattura il ricordo di quella precisa esperienza fatta di gratitudine,partecipazione,reciprocità(condivisione).Il nostro focus diventa quindi non il prodotto ma il nostro ringraziare e gratificare il messaggiato,colui che ci ha ascoltati perché ha dapprima constatato che lo abbiamo ascoltato,e abbiamo compreso la sua prospettiva e le sue emozioni.Altro punto cruciale su cui pone la nostra attenzione lo stesso Montigny è uno dei driver dell'evoluzione delle persone e del loro business nel futuro prossimo,ovvero la nostra trasparenza fatta di etica,valori e comportamenti.
Il bisogno costante di valori sarà al centro delle aspettative del cliente,e ciò deve preoccupare tutte le aziende sin da ora per non trovarci impreparati in un futuro radicalmente nuovo,innovato e veloce.I parametri su cui valutare quindi un business saranno la sua credibilità,la sua etica,la sua gentilezza,il suo bene per la comunità.Un concetto di economia del giusto profitto che è non il prodotto in sé ma quale impatto significativo questo prodotto avrà per l'insieme(econ omia0.0).
Le aziende quindi sono alla ricerca di nuovi contenuti al di là dei prodotti,alla individuazione di nuovi riferimenti,puntando sulla educazione,che è la cultura del domani,e sulla reputazione;ciò che esteriorizzi è oggi un elemento tracciabile virtualmente,e si deve essere più consapevoli e responsabili della propria comunicazione,essendo mediatori delle aziende,suoi portavoci;questa visione implica una responsabilità e una consapevolezza di chi siano e come operiamo,in un vissuto di verità trasparenti e di collaborazione maggiormente orientata allo sviluppo di ciascun collaboratore,senza gerarchie di sorta ma in un operato comune(azienda)messo al servizio del bene più ampio(comunità).
Francesco Avallone,trainer e dottore universitario spiega “la relazione tra due o più persone come lo scambio di più significati,come la costruzione della realtà,come la ricerca costante di nuovi equilibri”.Una relazione evolutiva è il frutto di un costante confronto di idee,storie ed emozioni che siamo sincere e permeate dal bisogno di migliorare il bene comune.Il prodotto o il servizio seguiranno una lettura diversificata e basata sul principio e sul valore che ne rappresenta,mentre il mediatore sarà responsabile di sé stesso e del suo lavoro,un business fatto di
Persone+Tempo+Voci,dove al centro di tutto vi è la persona nostra medesima e del nostro cliente,la nostra unicità di messaggeri di qualcosa di utile,vero ed etico,il tempo risulterà essere la misura del successo,il nostro dono più prezioso che è la gratuità del nostro tempo ritagliato e offerto ai nostri clienti,e i valori o voci etiche e comportamentali che sono il reale contenuto di ciò che offriamo.
Ci sono grandi influencers tra cui Caroline McHugh che pongono l'accento su domande potenti da farci:chi ritieni di essere,come ti definisci?Cosa ti aspetti dalla vita o cosa la vita si aspetta da te?La McHugh sprona la gente a domandarsi interiormente dove al centro dell'attenzione c'è non solo il mio ego(dove si può essere dominanti del proprio ego,l'ego come una identità al mio servizio)ma il mio self,che è fatto non di pensieri o di emozioni,ma è il centro di tutto ,l'Io che la studiosa definisce come un buco dalla forma del tuo essere nell'intero universo,(a “YOU-shaped hole in the universe”)
La nostra vista relazionale sarà quindi il nostro messaggio,personale e professionale.
“My life is my message”(Gandi)
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